

Nell'antico Egitto, tra dune di sabbia e sfingi, numerosi schiavi ebrei lavorano nei cantieri del regno del faraone Ramses, per realizzare un'opera che ancora oggi affascina l'umanità: le piramidi. Gli schiavi, in particolare, prestano la propria opera a favore del faraone (Pubblica amministrazione) in cambio di cibo e denaro.
Questo rapporto sinallagmatico (esecuzione di lavori in cambio di denaro), ai nostri giorni, discende da un particolare contratto che la Pubblica amministrazione può concludere con persone fisiche o persone giuridiche e che prende il nome di "contratto d'appalto".
L'art. 3, comma 1, lett. ii) del D.Lgs. 50/2016 (Codice dei contratti pubblici) definisce l' "appalto" come il "contratto a titolo oneroso, stipulato per iscritto" tra una Pubblica amministrazione (c.d. stazione appaltante) e uno o più operatori economici.
Attraverso tale tipologia contrattuale, i soggetti pubblici ottengono l'esecuzione di lavori, la fornitura di prodotti o la prestazioni di servizi da parte dell'operatore economico riconoscendogli il più delle volte, a titolo di corrispettivo, una somma di denaro per l’attività realizzata.