Londra, Medioevo e una spada conficcata nella roccia. Già abbiamo capito di quale fiaba si tratta: La spada nella roccia. Ricordiamo tutti come inizia questo capolavoro Disney: nell'Inghilterra medievale, dopo la scomparsa del re, compare la "spada nella roccia", una spada conficcata nella roccia che avrebbe dato il diritto a chiunque fosse riuscito a estrarla di diventare re d'Inghilterra.
Questa è un'applicazione, non letterale, della "legge del più forte", un principio che sin dall'antichità regola il comando di un uomo su un altro o di un popolo su altri.
Uno dei primi a riflettere su questo concetto di "legge universale del più forte" fu Tucidide, storico ateniese del V secolo a.C. Lui scrisse, ne La guerra del Peloponneso, di questo principio che non solo governava la lega delio-attica, bensì tutta l'umanità.
Più precisamente Tucidide scrive che è per una legge di natura che vige il principio della “legge del più forte”. Con legge di natura intendiamo un principio di realtà che non è dettato dal diritto ma superiore a esso in quanto derivato da ciò che si riscontra nella realtà.
Si tratta, inoltre, non di una legge che o gli uomini della società odierna o gli Ateniesi hanno introdotto, bensì di qualcosa che esisteva prima del V secolo a.C. e che per sempre esisterà. Tucidide sottolinea come chiunque si trovi nella posizione superiore, del "potente", finisca sempre a prendere il controllo su chi è inferiore dominandolo.
Ecco, dunque, come l'atto di Semola di estrarre senza difficoltà la spada sia esemplificativo della legge del più forte. Nel caso di Semola, infatti, parliamo non di mera forza fisica ma di forza intellettuale, dimostrata grazie a tutte le sfide precedentemente superate insieme a Mago Merlino. Nel caso di Tucidide, invece, parliamo di una forza derivante dalla grandezza e dalla potenza dell'esercito ateniese.
Questa legge del più forte ha, però, un problema di cui ci possiamo rendere conto sin dal principio: non rispetta il concetto di giustizia. Si tiene conto della giustizia e della parità tra uomini quando queste sono necessarie e convenienti per entrambe le parti. Se, invece, siamo in una situazione diversa, i più forti esercitano il loro potere e i più deboli devono adattarsi.
Il principio per cui chi ha maggiore forza può prendere il potere, e tendenzialmente lo fa, sarebbe da scardinare. Bisognerebbe, infatti, tenere conto di giustizia, parità e diritti di tutti anche quando ai più forti non conviene.