

I cartoni Disney sono spesso considerati solo intrattenimento per bambini, ma, in realtà, possono nascondere messaggi profondi. Frozen – Il Regno di Ghiaccio, ad esempio, racconta molto sui ruoli di genere e la libertà individuale dei singoli protagonisti.
Se, per esempio, guardiamo il cartone con gli occhi della filosofa femminista Simone de Beauvoir (Parigi, 1809-1896), possiamo comprendere come le donne siano spesso limitate da regole imposte dalla società e trattate come il "secondo sesso", inferiore quindi rispetto agli uomini.
De Beauvoir, infatti, è stata un’importante filosofa femminista ed esistenzialista e, nel 1949, pubblicò il saggio Il secondo sesso in cui spiegava le conoscenze biologiche, psicoanalitiche e storiche (spesso errate) sulle donne e dava inizio alla discussione radicale sulla condizione femminile nella società.
Elsa, per esempio, sin da piccola, deve nascondere i suoi poteri, la sua personalità e il suo modo di essere. De Beauvoir considererebbe questo un esempio tipico del ruolo passivo in cui la donna è bloccata dalla, e nella, società. Le viene così negata la libertà di esprimersi. Elsa è vista come pericolosa e viene isolata, come se la sua vera natura fosse sbagliata. Anche quando diventa regina, non è libera: deve fingere di essere ciò che non è.
Anna, invece, vuole amare ed essere amata. Tuttavia cerca tutto questo attraverso un uomo, Hans, sperando che lui possa dare un senso alla sua vita. Questo rispecchia un altro concetto di de Beauvoir: molte donne cercano di realizzarsi solo attraverso gli uomini, invece di costruire un’identità propria. Anna, però, poi capisce che non ha bisogno di un uomo per sentirsi completa e per sentirsi “Anna”.
Il momento più importante nella storia, infine, accade quando Anna si sacrifica per salvare Elsa. Questo atto d’amore non è il classico bacio del principe, ma qualcosa di più profondo: è l’amore tra sorelle. Questo rompe con la solita favola romantica e mostra una nuova via, dove le donne si aiutano a liberarsi dai ruoli imposti.
Elsa e Anna si salvano insieme, riscoprono sé stesse e si supportano. Questo rappresenta una forma di vera libertà, lontana dalle vecchie regole patriarcali. Alla fine, Elsa governa accettandosi per chi è davvero, e Anna le sta accanto. Insieme, mostrano un modo diverso di gestire il potere: basato sulla libertà, sull’accettazione delle differenze e sulla solidarietà fra sorelle e donne.