

Stitch, esperimento 626, piomba sulla Terra con il suo carico di distruzione.
Fin dal suo arrivo, e anche prima di essere addomesticato da Lilo, Stitch causa una serie di eventi che, nel mondo reale, potrebbero avere conseguenze penali gravissime. È qui che entra in gioco l’articolo 434 del Codice Penale italiano, che disciplina il “Crollo di costruzioni o altri disastri dolosi”, noto anche come disastro innominato.
Questo articolo punisce
"Chiunque, fuori dei casi preveduti dagli articoli precedenti, commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione o di una parte di essa ovvero un altro disastro è punito, se dal fatto deriva pericolo per la pubblica incolumità, con la reclusione da uno a cinque anni. La pena è della reclusione da tre a dodici anni se il crollo o il disastro avviene".
La norma si apre con una clausola di sussidiarietà espressa: risulta applicabile a situazioni non tipizzate ma comunque caratterizzate da una portata catastrofica e da un pericolo per la pubblica incolumità. Per questo si parla di "disastro innominato": la fattispecie è applicabile a accadimenti diversi, ma comunque omogenei, sul piano delle caratteristiche strutturali, rispetto ai "disastri" espressamente puniti dalle norme precedenti (qui avevamo parlato del disastro ferroviario).
È un reato di pericolo: non si tratta di danneggiare una singola persona o una proprietà privata, ma di creare una situazione di pericolo diffuso e indeterminato per un numero elevato di persone.
Nei suoi primi giorni sulla Terra, prima di incontrare Lilo, le azioni di Stitch – dalla devastazione del paesaggio urbano agli incidenti stradali – sembrano avere queste caratteristiche: Stitch corre per le strade, causando incidenti stradali, distruggendo veicoli e provocando panico. Il caos generalizzato e la messa in pericolo della circolazione e della sicurezza delle persone su vasta scala possono rientrare nella nozione di “altri disastri”. Immaginate il blocco di strade, la distruzione di semafori, l’interruzione di servizi pubblici: sono tutte azioni che mettono a repentaglio l’ordine pubblico e la sicurezza collettiva.
Altro elemento fondamentale del disastro innominato è il dolo intenzionale, ovvero l’intenzione di causare quel disastro. Stitch è stato letteralmente programmato per creare distruzione e caos. La sua natura stessa è quella di un’arma vivente. Questo significa che la sua volontà è diretta a provocare eventi dannosi di ampia portata, soddisfacendo così l’elemento soggettivo richiesto dal reato.
Il reato si perfeziona nel momento in cui viene creata questa situazione di pericolo, anche se non ci sono state vittime dirette. In questo caso, però, sarebbe applicabile l'aggravante di cui al secondo comma.
Insomma, il caso di Stitch ci ha aiutato a descrivere la portata del c.d. “disastro innominato”. Le azioni iniziali dell’esperimento 626, caratterizzate da una volontà intrinseca di causare distruzione e da un pericolo diffuso per la collettività, rispecchiano fedelmente gli elementi costitutivi di tale reato. Almeno fino a che l'Ohana non ha trasformato il nostro Stitch in un affettuoso membro della famiglia di Lilo…