Mufasa, il padre di Simba nel "Re Leone", sarebbe sicuramente stato definito da Seneca un sovrano Clemente. In che senso?
Seneca scrive il De Clementia tra il 55 e il 56 d.C., con il fine di cercare di educare il giovane Nerone (del quale era precettore) ad essere un sovrano clemente, cioè capace di comprendere i bisogni del proprio popolo e soprattutto di apprendere la difficile arte del compromesso, cioè la chiave per costruire una politica vincente (cosa che, in effetti, Nerone è ben lontano dal realizzare).
Mufasa, soprattutto se visto in contrapposizione con il fratello Scar, a differenza di Nerone incarna alla perfezione le indicazioni di Seneca, perché è dotato di benevolenza, dunque capace di costruire con i sudditi un rapporto basato sulla fiducia e sul rispetto, e non sul terrore. Vediamo in varie scene Mufasa vivere in armonia con i sudditi, rispettare i "cittadini" e affrontare tutto con atteggiamento quasi stoico, cioè affrontando con saggezza e lungimiranza le varie problematiche.
Come può un sovrano diventare clemente secondo Seneca? Seguendo la filosofia, unica guida capace di equilibrare le sfere di potenza del sovrano e del senato, e di insegnare a gestire con saggezza i rapporti con i sudditi. Proprio come fa Mufasa.