Il lungometraggio Disney Luca non è soltanto un’avventura marina bensì un profondo viaggio nell’accettazione di sé e degli altri che ben si lega alla teoria dell’intersezionalità elaborata da Kimberlé Crenshaw, giurista e attivista statunitense nata nel 1959 (ancora in vita) e famosa per aver elaborato proprio questa teoria. L'intento di quest'ultima è problematicizzare la sovrapposizione delle diverse identità sociali presenti in ciascuno di noi e le relative discriminazioni.
Ritornando al film Disney, si racconta la storia di Luca, una creatura marina che sogna di diventare un essere umano e conosce Alberto, un mostro marino che, invece, vive sulla terraferma. Loro due insieme affrontano l’ostilità della cittadina di Portorosso, che dà la caccia ai mostri marini come loro. Attraverso questa loro amicizia, Luca e Alberto imparano l’importanza di essere sé stessi in un mondo che spesso respinge ciò che è diverso.
L’intersezionalità, come teoria, esamina proprio i diversi aspetti della diversità tra gli uomini: in ciascun essere umano diverse identità sociali si sovrappongono e possono portare a discriminazioni e oppressioni. Più precisamente, le identità possono includere il genere, l’etnia, la classe sociale, l’orientamento sessuale e altro ancora. Anche in “Luca” possiamo riconoscere l’intersezionalità in azione quando i protagonisti devono nascondere la propria vera natura per essere accettati dalla società umana.
Cosa fare per evitare l’oppressione e la discriminazione che affligge i mostri marini? Luca decide di travestirsi da essere umano e questa è un chiaro esempio di passing, termine usato da Crenshaw per indicare il mascheramento attuato dagli individui su una parte della propria identità per adattarsi alle norme dominanti. Tuttavia, il film esplora anche le conseguenze emotive di tale mascheramento, poiché Luca deve affrontare la lotta interna tra la sua identità autentica e il bisogno di appartenenza.
Inoltre, Luca affronta la questione della percezione superficiale e dei pregiudizi. Ercole, il “vincitore” nel contesto della società umana di Portorosso, rappresenta l’idealizzazione delle norme dominanti. Tuttavia, il suo carattere unidimensionale riflette l’incapacità di comprendere e accettare la diversità e questo contrasta con Luca e Alberto, che abbracciano la propria unicità nonostante le sfide che incontrano. Il film, dunque, suggerisce che l’accettazione autentica richiede la comprensione delle molteplici sfaccettature dell’identità umana e, invece di vedere la diversità come una minaccia, “Luca” invita gli spettatori a celebrarla come un’opportunità per arricchire le proprie esperienze collettive.
In conclusione, sia il lungometraggio “Luca” che la teoria dell’intersezionalità di Kimberlé Crenshaw portano avanti una narrazione di accettazione, identità e oppressione che insegna che l’autenticità e l’accettazione di sé sono fondamentali per la creazione di comunità inclusive e rispettose delle molteplici identità che compongono il tessuto sociale.