Cosa accade quando due imbroglioni si incontrano?Cercare di vivere di espedienti è questione di tutti i giorni nella Spagna cinquecentesca: per le strade, tra avventurieri e bandidos si consumano giochi di ogni tipo.
Tullio e Miguel stanno vincendo grosse somme di denaro scommettendo con dei dadi truccati e, dopo aver perso tutto, lo sfidante – Zaragoza– decide di mettere in palio qualcosa di ben più prezioso.
Un tiro ancora: Miguel e Tullio riescono ad aggiudicarsi l'inestimabile mappa per El Dorado.
I tavoli da gioco e le scommesse possono infatti definirsi quelle obbligazioni "tipizzate" dal codice che si intrecciano, fisiologicamente, con l'art. 2034 c.c. (obbligazioni naturali).
Se è vero che ogni somma corrisposta a titolo estintivo di un debito in realtà inesistente ha diritto di essere ripetuta, altrettanto vero è che ciò non vale rispetto a quanto pagato in adempimento al genere di rapporti di cui trattiamo, del tutto particolari.
"Ogni promessa è debito", se vogliamo possiamo pensare sia un po' questa l'idea dietro all'obbligazione naturale. Obbligo di carattere etico, senso di solidarietà o sentimento di onore e reputazione: il 2034 c.c. dispone che non sia ammessa la ripetizione di quanto spontaneamente prestato in esecuzione di questo genere di doveri, morali o sociali.
Concordemente, l'art. 1933 c.c. sancisce per il giocatore sconfitto la mancanza di azione per la ripetibilità di un debito di gioco o una scommessa, anche qualora si tratti di situazioni lecite, salvo che si trovasse in stato di incapacità.
Il combinato disposto dei due articoli citati non permetterà pertanto a Zaragoza di vedersi restituito quanto spontaneamente pagato all'esito del gioco, purché in esso non vi sia stata alcuna frode.
Il vincitore infatti deve essersi mosso senza inganno, conseguendo alla scorrettezza del gioco il venir meno della "doverosità" dell'adempimento.