Parlando di Zio Paperone ed Amelia, la strega che ammalia, ci siamo chiesti se il furto della Numero Uno potesse rappresentare un danno patrimoniale di speciale tenuità e abbiamo concluso negando tale possibilità.
Non solo! La corretta determinazione del valore del prezioso decino ci deve portare a ritenere che si tratta di un danno patrimoniale di rilevante gravità e, perciò, rappresenta un'aggravante comune ai sensi dell'articolo 61, nr. 7, c.p.
Quando parliamo di aggravanti facciamo riferimento a una serie di circostanze, di elementi o situazioni, alle quali il nostro Legislatore ha ritenuto di porre l'attenzione del giudice nel momento in cui quest'ultimo va a determinare, in concreto, la pena da applicare al reo.
In particolare, le aggravanti si dicono comuni quando essere possono applicate a qualunque fatto concreto si sia verificato: non serve, ad esempio, che ci sia una particolare qualifica del soggetto. L'aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità non dice che può esistere solamente quando il derubato è Paperino o Pippo, oppure che il maltolto deve essere stato utilizzato per comprare una determinata cosa: è sufficiente che, secondo il giudizio del magistrato, le prove che sono state assunte durante il procedimento dimostrino che nel caso concreto e per le modalità con cui si è svolto il reato, esso abbia comportato quella precisa tipologia di conseguenza.
Povera Amelia… non bastava una collana di aglio!