Nei meravigliosi territori dell'outback australiano si stagliano alcune delle formazioni rocciose e monolitiche più belle del mondo, che hanno ispirato il cartone Bianca e Bernie nella terra dei canguri. Nella storia, il giovane Cody fa amicizia con Marahute, una grande e rara aquila dorata che viene braccata dai cacciatori senza scrupoli, fra i quali troviamo McLeach con la sua fidata Joanna, una perfida varano affamata proprio delle uova della grande aquila.
L'amicizia fra il bambino e l'aquila nasce dopo che Cody riesce a liberare Marahute, caduta nella trappola dei bracconieri; per ringraziarlo e per dimostrargli la sua fiducia Marahute gli mostra il suo nido, nel quale sono custodite alcune preziose uova in attesa della schiusa.
Un brutto giorno però Cody si imbatte in McLeach, che scopre l'amicizia fra il bambino e l'aquila: per il malvagio bracconiere è un'occasione da non perdere, perché sa che catturare e uccidere l'aquila sarebbe un colpaccio che potrebbe rendergli diversi soldi… diventerebbe ricco!
Rapisce dunque Cody e dà in pasto ai coccodrilli il suo zainetto per far credere ai Rangers che il bambino sia morto, così che nessuno lo cerchi più, mentre in realtà lo trascina nel suo nascondiglio, lo rinchiude in una gabbia e mette le cose in chiaro con il bambino: verrà liberato solamente se lo condurrà da Marahute!
Per fortuna i progetti del malvagio bracconiere andranno in fumo e per sapere come non vi resta che guardare il cartone; quello che adesso a noi interessa è capire che reato commette McLeach.
Sappiamo già che cosa è il sequestro di persona e come riconoscerlo (se non ve lo ricordate, chiedete a Rapunzel qui oppure a Fiona qui) ma in questo caso notiamo come ci sia un elemento ulteriore che caratterizza la storia.
McLeach, infatti, non si limita a privare Cody della sua libertà integrando così il delitto di sequestro, ma lo fa con una finalità specifica: quella di costringerlo a dirgli il luogo in cui si trova Marahute. Solo rivelandoglielo Cody potrà riacquistare la sua libertà (o almeno è questo quello che gli viene detto!)
Nel nostro Codice penale esiste un reato che si colloca a metà strada tra il sequestro di persona (art. 605 c.p.) e l’estorsione (art. 629 c.p.) e che consiste proprio nel sequestrare una persona con il fine di costringere lei o altri a versare un 'prezzo' per la liberazione: è il sequestro a scopo di estorsione, previsto dall'art. 630 c.p.
Il fatto che si parli di prezzo non deve metterci in confusione: l'articolo afferma che viene punito "chiunque sequestra una persona allo scopo di conseguire, per sé o per altri, un ingiusto profitto come prezzo della liberazione".
Questa particolare tipologia di condotta si differenzia infatti dalle altre due fattispecie che abbiamo menzionato.
Differisce al sequestro 'classico' in quanto la privazione della libertà del soggetto rapito rappresenta solamente il mezzo di realizzazione dell’estorsione: McLeach vuole ottenere qualcosa di specifico e per farlo decide di prendere Cody con la forza e rinchiuderlo in una gabbia.
Rispetto al delitto di estorsione, invece, si differenzia perché non viene richiesta una diminuzione patrimoniale nella sfera giuridica della vittima.
Ciò che caratterizza il delitto di cui all'articolo 630 c.p. è infatti che il profitto che vuole conseguire McLeach non è (necessariamente) di natura patrimoniale: ciò che chiede a Cody in cambio della sua libertà è una informazione, dalla quale poi conseguirà – almeno nel progetto maligno del bracconiere – l'utilità di catturare Marahute.
In questa fattispecie, infatti, l'elemento chiave è la strumentalizzazione della persona (in questo caso, Cody) e della sua libertà al fine di conseguire un profitto consistente in qualsiasi utilità, anche di natura non patrimoniale, che rappresenti un vantaggio per il soggetto attivo (ossia McLeach).
Una volta catturato dai Rangers, McLeach non potrà giustificarsi dicendo che non ha chiesto neanche un dollaro per la liberazione del bambino: il fatto di averlo rapito per estorcergli una informazione integra infatti il delitto di cui all'articolo 630 c.p. e sarà dunque giustamente punito dalla giustizia australiana!