Immaginate di avere una forza così incontrollabile da distruggere quello che vi capita di maneggiare. È quello che succede al giovane Hercules che, proprio a causa della sua goffaggine e dell’incapacità di controllare la sua forza, vive una vita da reietto.
Il momento peggiore si verifica quando il giovane, nel tentativo di prendere al volo un frisbee, distrugge un intero colonnato: si schianta rovinosamente su una colonna, innescando un effetto domino che porta alla distruzione dell'intera struttura e del negozio di un commerciante di anfore.
Sembrano esserci tutti gli estremi per configurare il reato di distruzione di beni culturali, punito dall'art. 518-duodecies c.p. con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 2.500 a euro 15.000.
Il nostro ordinamento, però, conosce un istituto che consente al giudice di contenere la pena prevista per il reato. Si tratta delle c.d. "circostanze attenuanti generiche", disciplinate dall'art. 62-bis c.p..
In particolare,
"Il giudice, indipendentemente dalle circostanze previste nell’articolo 62 (ne abbiamo parlato qui), può prendere in considerazione altre circostanze diverse, qualora le ritenga tali da giustificare una diminuzione della pena".
Si tratta di circostanze indeterminate e non tipizzate, che hanno lo scopo di consentire un migliore adeguamento della pena al caso concreto. Ne possono essere un esempio: la confessione spontanea del colpevole, il corretto comportamento processuale, la collaborazione prestata nelle indagini ed altre situazioni di manifesto ravvedimento.
Oltre a questo, tranne nel caso di reati particolarmente gravi o di recidiva, il giudice può dare rilievo alle circostanze di cui all'art. 133 c.p.. Fra queste, vi sono le modalità dell'azione, l'intensità del dolo o della colpa, il carattere del reo e i motivi a delinquere.
L’art. 62 co. 3 c.p., poi, precisa che l’assenza di precedenti condanne non può rappresentare di per sé una circostanza attenuante generica, la quale dovrà sempre essere valutata insieme ad altre.
Il giudice, quindi, potrebbe valorizzare il manifesto senso di colpa di Hercules, la sua incontrollabile goffaggine, la giovane età e l'incensuratezza, per ridurre la pena in misura non eccedente un terzo.
Ora diteci: al posto del giudice, concedereste a Hercules le circostanze attenuanti generiche?