

Nel colorato e dinamico mondo interiore di Riley Andersen, protagonista del film d’animazione “Inside Out”, risiedono cinque Emozioni di base che ne guidano sentimenti, reazioni e ricordi: Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto e Rabbia.
Tra queste, Rabbia si distingue per la sua impulsività e la tendenza a reagire in modo veemente e spesso sproporzionato di fronte a situazioni frustranti. Lo vediamo facilmente “infiammarsi” e proporre soluzioni drastiche, guidato da un’intensa irritazione.
Ad esempio, quando Riley affronta il trasferimento in una nuova città e le difficoltà di adattamento, Rabbia è spesso la prima a suggerire di “far saltare in aria” la nuova scuola o di scappare via, manifestando reazioni emotive intense e immediate.
Queste manifestazioni emotive di Rabbia, sebbene comprensibili nel contesto delle sfide che Riley sta vivendo, ci offrono uno spunto interessante per esplorare un principio fondamentale del diritto penale italiano: l’irrilevanza degli stati emotivi e passionali ai fini della responsabilità penale, sancito dall’articolo 90 del codice penale.
Questa norma recita:
“Gli stati emotivi o passionali non escludono né diminuiscono l’imputabilità.”
In altri termini, l’articolo 90 c.p. afferma che una persona è responsabile delle proprie azioni criminose indipendentemente dallo stato d’animo in cui si trovava al momento della commissione del fatto. Che si tratti di rabbia, gelosia, paura, tristezza profonda o qualsiasi altra intensa emozione o passione, queste non sono considerate cause che eliminano o riducono la capacità di intendere e di volere di un individuo.
Tornando a Rabbia in “Inside Out”, se le sue reazioni impulsive e i suoi accessi d’ira avessero portato Riley a compiere un atto illecito nel mondo reale (ad esempio, un danneggiamento o un’aggressione fisica), la sua “rabbia” non avrebbe escluso la responsabilità della giovane.
Il diritto penale, infatti, si concentra sulla volontarietà dell’azione e sulla capacità dell’individuo di comprendere il significato delle proprie azioni e di autodeterminarsi, indipendentemente dall’intensità delle emozioni provate.
Se gli stati emotivi e passionali potessero escludere o diminuire l’imputabilità, si creerebbe un sistema giuridico instabile e soggetto a interpretazioni soggettive e difficilmente verificabili. Il diritto si aspetta che gli individui, pur nella complessità della loro vita emotiva, mantengano la capacità di controllare le proprie azioni entro i limiti della legge.
In conclusione, le esplosioni di Rabbia nel Quartier Generale, non esimerebbero Riley dalla responsabilità per eventuali danni o comportamenti illeciti causati nel mondo esterno.