

Nella fiaba di Robin Hood, in una bella giornata di sole, il nostro eroe, aiutato da Little John, deruba il principe Giovanni travestendosi da chiromante e realizzando così il reato di furto. Cogliamo l'esempio del furto realizzato da Robin Hood per spiegare quali sono le caratteristiche di cui si compone un reato, cioè quali sono gli elementi in presenza dei quali è possibile dire che il reato si è realizzato.
A tal proposito in dottrina sono state individuate tre teorie.
La prima, definita teoria bipartita, ritiene che il reato sia scomponibile in un elemento oggettivo (o materiale) e un elemento soggettivo (o psicologico).
Il primo è il fatto tipico con cui si manifesta il reato, vale a dire la condotta umana, eventualmente accompagnata dall'evento e dal nesso di causalità, che integra la fattispecie delittuosa. Nel caso del furto commesso da Robin Hood sarebbe la sottrazione illegittima delle gemme preziose del principe Giovanni, proprietario e detentore del bene. Nella teoria bipartita l'elemento oggettivo comprende anche l'assenza di cause di giustificazione, delineate come elementi negativi del fatto ed in assenza delle quali la condotta non può definirsi lecita.
Il secondo elemento è quello psicologico, cioè la colpevolezza. Esso comprende tutti gli elementi che riguardano la sfera morale dell'agente e il collegamento che questi hanno con il fatto di reato. Essi si declinano in dolo, colpa e preterintenzione. Nel caso di Robin Hood, il reato di furto per dirsi integrato deve essere commesso con l'intenzione di trarre un profitto e chiaramente la sottrazione commessa da Robin ai danni del principe Giovanni è commessa con l'intenzione di trarre un profitto.
La seconda teoria, definita teoria tripartita scompone il reato in tre elementi. Al fatto tipico e alla colpevolezza aggiunge l'antigiuridicità; più precisamente ritiene che l'elemento oggettivo non includa al suo interno anche l'assenza di cause di giustificazione. Nel caso di Robin Hood non c'è nessuna norma che giustifica la condotta illecita di furto che egli ha commesso. L'assenza di cause di giustificazione del reato, quindi, costituisce secondo la teoria tripartita, un elemento a se stante che è chiamato "antigiuridicità", cioè la contrarietà del fatto all'ordinamento.
Infine, è stata elaborata anche una teoria quadripartita che aderisce alla concezione tripartita aggiungendovi però un elemento. Tale elemento, secondo una delle teorie più accreditate, è rappresentato dalla punibilità. Il reato, non potrebbe definirsi tale, se non fosse anche punibile; perciò, il comportamento realizzato da Robin Hood, anche se integra perfettamente il fatto tipico individuato dal reato di furto, è antigiuridico ed commesso con dolo, non costituirebbe reato se non fosse anche punibile.
Tra le tre tesi, quella maggiormente condivisa in dottrina è quella tripartita mentre le altre due hanno un seguito più marginale.